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Registrare la chitarra elettrica

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chitarra elettricaRegistrare la chitarra elettrica è uno dei momenti più importanti (è usata con un ruolo di primo piano in moltissimi generi musicali) e allo stesso tempo affascinanti (non c'è davvero limite alla creatività) nella produzione audio.
Ma, prima di pensare alle varie alternative oggi disponibili, sarà bene chiarire qualche aspetto preliminare.

La chitarra
Senza andare ad approfondire argomenti che esulano da questo articolo, dovreste chiedervi se siete soddisfatti della chitarra che usate.
E' adatta al genere che fate? Vi trovate bene?
Realmente, non esistono regole generali in questo senso. La chitarra deve piacere a voi, e voi dovete trovarvi bene nel suonarci quel che vi piace...
Soprattutto, deve piacervi il suono: una Fender Telecaster suonerà molto diversamente da una Ibanez (tanto per citare due strumenti che uso abitualmente).

Accordatura, corde, e cura dello strumento
Ricordatevi che quando registrate (in realtà, quando suonate) la chitarra deve essere accordata e ben intonata; quanto alle corde, il discorso sarebbe lungo: regola vuole che debbano essere nuove, per registrare, ma personalmente non sono così rigido (anzi, talvolta mi piace di più il suono di corde non nuovissime, anche se so che molti potrebbero ritenere questa opinione un'eresia).

Arrangiamento

La chitarra elettrica, in molti generi musicali, gioca un ruolo fondamentale nell'arrangiamento di un pezzo. Impegnatevi dunque nell'ideare parti di chitarre adatte alla canzone e a ciò che volete ottenere: un buon punto di partenza è ascoltare come suonano canzoni simili alle vostre per genere e stile, cercare di capire cosa fanno le chitarre in un pezzo che vi piace.

Esercizio e takes
Prima di registrare una parte (questo discorso è ancora più vero se lavorate in studio, dove avete tempo limitato), studiatela bene. Poi, magari, registratela più volte di seguito, senza riascoltare subito le varie takes... sceglierete alla fine con calma la migliore.

Detto ciò, quali sono le tecniche per registrare una chitarra elettrica? Considerato che stiamo parlando in primis di home recording, potremmo individuarne almeno tre:

  • microfonare l'amplificatore
  • uso di simulatori hardware (come il POD)
  • presa diretta, con successivo uso di simulatori software

Microfonare l'amplificatore

Si tratta ovviamente della tecnica più classica, usata soprattutto in studio di registrazione.
Premesso che il vostro amplificatore abbia un bel suono (o, piuttosto, un suono che vi piaccia), la prima cosa da fare è cercare appunto il timbro che volete ottenere, agendo sui controlli della chitarra e dell'amplificatore stesso.
In generale, una volta che siete soddisfatti del suono (pulito o distorto), evitate di applicare effetti (magari potete usare il riverbero, ma personalmente eviterei altro al momento, a meno che non siate del tutto sicuri di quel che cercate): potrete sempre farlo dopo, in fase di missaggio.
Il volume dell'amplificatore, in linea di massima, dovrebbe essere abbastanza alto quando si registra (e qua i vicini potrebbero avere da ridire...).
Per quel che riguarda il microfono, si usa di solito un microfono dinamico (un classico è lo Shure SM57), posto davanti all'amplificatore; per posizionarlo, potreste cominciare da una posizione abbastanza centrale (ossia davanti all'ampli), a pochi centimetri di distanza dalla cassa, per poi provare a spostarlo leggermente più lontano dal centro, con leggere angolature.
Tenete inoltre conto del fatto che l'ambiente in cui registrate influisce in maniera significativa sul suono. Talvolta si usa più di un microfono (ad esempio, uno sull'amplificatore e uno lontano, per una ripresa più ambientale), anche se così le cose possono diventare più complesse.
Registrate qualcosa, e vedete se il suono vi convince: si tratta di fare un po' di prove, prima di trovare il setup giusto.
Quando siete soddisfatti, segnatevi su un foglio le regolazioni (chitarra, amplificatore, posizione del microfono...): faticherete molto meno in seguito!

Uso di simulatori hardware

Da quando nel lontano 1998 Line 6 presentò il POD, fra i primi simulatori di suoni di amplificatori per chitarra, l'uso di questi dispositivi ha guadagnato sempre più spazio nell'ambito dell'home recording.
Vi sono ormai molti strumenti di questo genere disponibili in commercio (tanto per fare qualche nome, anche BEHRINGER, BOSS, M-Audio o VOX ne hanno in catalogo): qui prenderemo in considerazione il POD di Line 6 perché più conosciuto e diffuso.
Il POD (attualmente disponibile in varie versioni) è un dispositivo che simula il suono di moltissimi amplificatori per chitarra, oltre a permettere l'aggiunta di vari effetti. Una volta collegata la chitarra al POD, potete scegliere un modello di amplificatore, lavorare sul suono, e poi registrare entrando direttamente nella scheda audio (su ingressi analogici o, nelle ultime versioni, anche digitali).
Il POD, specie nella versione 2.0 (la XT e la recente X3 hanno svariate caratteristiche in più), è un oggetto molto chitarristico: il suo uso ricorda davvero quello di un amplificatore.
Quanto alla qualità... beh, qua i pareri sono tantissimi.
In generale, è un oggetto molto apprezzato, ma vi è anche chi giudica i suoi suoni troppo finti.
Personalmente, amo molto il POD (versione 2.0), e lo ritengo in grado di produrre risultati decisamente realistici: se una critica la devo fare, direi che lavora meglio con suoni un po' sporchi piuttosto che del tutto puliti, ma in realtà dipende molto anche dal vostro modo di suonare.

Uso di simulatori software

Una strada alternativa, anch'essa oggi molto diffusa, consiste nel collegare direttamente la chitarra alla scheda audio (ingresso strumentale o Hi-Z, ovvero ad alta impedenza), usando poi un simulatore di amplificatori software per ottenere il suono cercato.
Vi sono molti programmi di questo genere (alcuni sequencer, come Sonar o Logic, li hanno già integrati): i più famosi sono forse AmpliTube (di IK Multimedia), GUITAR RIG (di Native Instruments) e GTR di Waves; recentemente anche Digidesign ha rilasciato un prodotto del genere per Pro Tools, Eleven.
Le possibilità che offrono sono moltissime, (tanti modelli di amplificatori, regolazioni e configurazioni varie, effetti ecc...), e i suoni generalmente di buona qualità.

Ultimi consigli

In fase di missaggio, avrete chiaramente a che fare anche con le chitarre elettriche; ovviamente, se la ripresa è convincente, dovrete lavorare meno con l'equalizzazione.
In generale, i bassi sotto i 100 Hz vanno tagliati, mentre il resto dipende molto dal suono che avete registrato e da quel che volete ottenere.
Una tecnica molto usata (anche con la chitarra acustica) è quella di registrare due volte la stessa parte, e poi mettere una take a sinistra e una a destra nel mix: le leggere differenze fra le due takes creano un piacevole effetto chorus.
Infine, ricordiamoci sempre che non esistono regole scritte.
La cosa più importante è soprattutto sperimentare, e al di là di attrezzature e strumenti, la ricerca del vostro suono dipende solo da voi!

Commenti 

 
#1 BBK 28-10-2013 18:20
Per ottenere un suono molto pulito, ad esempio per delle chitarre elettriche pulite in stile jazz, una buona opzione può essere entrare direttamente nell'ingresso strumentale, senza usare poi alcun simulatore, ma lavorando eventualmente con equalizzazione e riverbero.