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Mixare una canzone pop - Il missaggio vero e proprio

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Indice
Mixare una canzone pop
Prima di cominciare
Familiarizzare con il brano
Calibrate le orecchie con un mix di massima
Il missaggio vero e proprio
Usare un noise gate
Aggiungere le parti di pad
E' il momento di una pausa
Aggiunta delle parti principali e tecniche di equalizzazione
Equalizzazione: riduzione del rumore
Equalizzazione: riduzione delle armoniche
Equalizzazione: miglioramento del suono
Bong, Boff e brillantezza
Equalizzazione: posizionamento a distanza
Equalizzazione: creare spazio nel mix
Equalizzazione: livelli automatici nel mix
Equalizzazione e trattamento delle parti principali
Tracce condivise
Riepilogo: aggiungiamo le parti principali
Regolazioni accurate dei livelli del mix
La lucidatura finale
Registrare il mix su DAT o CD
Riepilogo

Adesso cominceremo veramente a mixare. Alcuni lettori saranno saltati direttamente a questo punto, pensando che questo sia il vero e proprio inizio di questa guida. In tal caso rischieranno di trovarsi seriamente in difficoltà...

Perché? Ecco alcune ragioni (e ce ne sono anche altre):

  • partendo da questo punto, senza aver preso confidenza con la canzone da mixare, c'è il rischio di passare un paio d'ore alla ricerca del suono di batteria più potente del mondo, per poi rendersi conto - quando si aggiungono gli altri strumenti - che il pezzo è una ballata "soft", piuttosto che una ballata "dal suono potente"; e anche riuscendo a tirar fuori suoni eccellenti da tutto il resto, il risultato finale sarà semplicemente sbagliato
  • allo stesso modo, potreste aver mixato quasi tutto il pezzo per poi accorgervi, aggiungendo la voce e ascoltandone il testo, di aver sbagliato completamente approccio rispetto al significato della canzone
  • ancora peggio, potreste aver completato l'80 o il 90% del lavoro - vi mancano solo pochi strumenti da aggiungere, magari solo il cantato - e rendervi conto che non c'è alcun modo di adattarli al suono creato fino ad adesso. E' una situazione dolorosa e problematica; dovete decidere se forzare le parti rimaste in qualche modo nel mix (sentendovi poi in colpa), o buttare via tutto il lavoro fatto fino ad adesso e ricominciare da capo

(nel caso vi meravigli quanto ho scritto, mi è capitato di fare ognuno di questi tre sbagli in passato, con risultati disastrosi).
Dunque, a questo punto conoscete il pezzo, sapete cosa volete ottenere, ma come riuscirci?

E' abbastanza facile da spiegare. Semplicemente, lavorate su ogni strumento della registrazione, affinandone con attenzione il suo suono, e confrontandolo via via insieme al resto del mix. Normalmente, tornerete su ogni strumento almeno due o tre volte (spesso anche di più) mentre il mix prende forma.

Quando avrete finito, ogni cosa dovrebbe suonare come parte della stessa canzone. Va detto che di solito, ci sono almeno una o due cose che non stanno bene insieme al resto.

Qual'è l'ordine da seguire?

E' una decisione che spetta a voi, ma considerato che batteria e basso definiscono in genere la struttura alla base di ogni canzone, con la voce che emerge sopra tutto il resto, è piuttosto sensato costruire il mix tenendo presenti gli "strati musicali" del brano.
Quando si lavora su un suono, si tende a sentirlo come se fosse un "suono isolato", cercando poi successivamente una conferma alle scelte fatte, ascoltandolo insieme alle altre parti mixate fino a quel momento. L'ordine che si segue nel lavoro, di solito è più o meno questo:

  • batteria
  • basso
  • parti principali di armonia (chitarre ritmiche o tastiere)
  • parti soliste (chitarre elettriche, tastiere ecc...)
  • parti aggiuntive (fiati, effetti sonori ecc...)
  • percussioni
  • voci
  • cori

come abbiamo già detto, tornerete varie volte sulle parti di questa lista, ma prima o poi dovrete:

  • togliere ogni "mute" dalle singole tracce
  • comprimere eventualmente un po' tutto il mix (con cautela!)
  • ritoccare tutti i livelli con attenzione
  • mixare tutto in una traccia stereo
  • andare a dormire, senza toccare più nulla
  • controllare tutto nuovamente il giorno dopo

A volte, vi potrebbe venire in mente di equalizzare l'intero mix, ma è bene stare molto attenti a fare una cosa del genere mentre state mixando. Non è una buona idea. Potrete sempre farlo nei giorni successivi, dopo averci "convissuto" per un po', e a quel punto se lo sciupate poco importa, avrete sempre l'originale. Se invece sbagliate l'equalizzazione mentre state mixando, sarà complicato riuscire ad aggiustare le cose in seguito.
Sebbene per questo genere di lavori sia più adatto un tecnico di mastering, non c'è niente di sbagliato ad applicare una leggera (davvero leggera) compressione al mix. Una lieve compressione altera leggermente anche il bilanciamento del mix stesso, così in genere si fa prima degli ultimissimi ritocchi ai livelli dei fader.

Adesso cominciamo a guardare il lavoro più in dettaglio:

Batteria

Alcune cose importanti da tenere presenti quando si lavora con il suono di batteria:

  • il suono della batteria si deve adattare allo stile della canzone
  • i suoni delle varie parti della batteria dovrebbero "stare insieme", suonare come uno strumento unico - in particolare, la cassa e il rullante dovrebbero suonare insieme in un modo naturale, come fossero una coppia
  • in un pezzo pop, la batteria dovrebbe suonare solida e robusta, di grande impatto
  • il ritmo della batteria può essere "libero, sciolto", ma mai "incerto" (sì, il suono può modificare la percezione del ritmo)
  • la batteria deve suonare potente perché si senta davvero il ritmo, ma senza coprire tutti gli altri suoni
  • la batteria dovrebbe avere una certa dinamica durante il pezzo, e non essere monotona e sempre uguale (potete ottenere questo effetto con piccoli aggiustamenti dei fader)

Consigli per una batteria stereo:

  • si può posizionare la batteria in stereo pensandola dal punto di vista del batterista, o da quello dell'ascoltatore. Scegliere il punto di vista del batterista (con una stereofonia molto accentuata) suona un po' finto, ed è un approccio decisamente fuori moda
  • cassa e rullante in genere stanno perfettamente al centro (a meno che non si tratti di musica jazz suonata con le spazzole), mentre l'hit-hat va pannato lateralmente di circa il 50%
  • i due tom alti in genere sono pannati in egual misura ai due lati, mentre i tom a terra sono decisamente spostati su un lato
  • le rullate di tom con una stereofonia troppo accentuata possono distrarre l'ascolto
  • è buona cosa avere almeno due diversi tipi di piatti, in posizioni stereofoniche diverse
  • i piatti (come i tom) non devono essere eccessivamente aperti: 50-75% dal centro è sufficiente
  • se ci sono delle riprese "ambientali", fate attenzione che non scompaiano ascoltando il mix in mono; se accade, diminuitene il pan
  • il riverbero sulla cassa o sul rullante a volte suona bene se applicato ad uno dei due elementi in mono (si ottiene un'interessante effetto di apertura/chiusura sull'immagine stereo). Provate ad ascoltare un po' di pezzi pop, per capire come spesso si giochi con questa tecnica
  • se usate un noise gate sui tom, assicuratevi che il suo aprirsi e chiudersi non alteri l'immagine stereo dell'intero kit di batteria
  • a seconda di come è stata registrata, una traccia di piatti stereo può essere stata pensata per essere utilizzata anche come ripresa ambientale. In tal caso, lavorate con l'equalizzazione sulle basse frequenze per controllare il bilanciamento fra suono dei piatti e suoni ambientali

Consigli per il suono di batteria:

  • la cassa (specie quelle vere) è spesso problematica, e manca dell'impatto che dovrebbe avere. La prima cosa da tentare, è provare a tagliare qualcosa sulle bassissime frequenze, per poterne poi alzare il livello (della cassa, NdT). Questo la farà "respirare" un po'. Quindi provate ad alzare un po' sui 3-4 kHz (una campana - Q - piuttosto stretta in genere tende a funzionare meglio). Se la cassa manca di consistenza, usate un compressore per livellare un po' il volume, provando una compressione estrema con un tempo di attacco lento. Così si può ottenere una vera "botta" sulla cassa. Guardate i livelli master se fate una cosa del genere, e preparatevi a mettere un limiter su tutto il mix, in caso sia necessario. Questo tipo di compressione sulla cassa, di solito funziona meglio se applicata prima dell'EQ (fatto insolito per la compressione). Se invece state lavorando su una cassa campionata o di una drum machine (comunque non suonata da un vero batterista), aggiungere un po' di riverbero molto corto può aiutare a "dargli aria", senza togliergli potenza.
    In un pezzo pop, dovreste avere la sensazione che la cassa vi colpisca fisicamente in un punto fra i piedi e il petto, a seconda del tipo di musica. Nella musica drum'n'bass invece, dovreste sentire la cassa colpirvi da qualche parte fra i piedi e l'inguine, mentre nel rock la stessa sensazione si avverte più fra lo stomaco e il petto
  • un altro trucco da sperimentare sulla cassa, è utilizzare un delay corto. E in questo caso intendo davvero corto - non stiamo parlando di 20-30 ms qui, ma di 5, 4, 3, 2, 1 ms. Questo produce l'effetto di una specie di filtro a pettine, che taglia un po' di basse frequenze e rinforza le alte. Potete provare ad aggiungere anche un piccolissimo feedback (provatelo sia positivo che negativo, se il vostro delay lo permette). Per capirci: non stiamo parlando di un classico effetto di delay in questo caso. Piuttosto, stiamo usando il delay sulla cassa come se fosse una specie di "forma originale di equalizzazione". Del resto, a volte i risultati di questa tecnica sono imprevedibili, dipende su cosa la usate. Comunque provatela ogni tanto, per vedere cosa ottenete
  • i rullanti sono noti per essere problematici. Molti dei consigli dati per la cassa possono funzionare anche per il rullante, sebbene con il rullante di solito ci sia la necessità di alzare le basse frequenze, piuttosto che di tagliarle. Sul rullante, alzando un po' le basse e le alte, al posto dell'approccio in teoria più corretto di abbassare le medie, si ottiene in genere un suono più aggressivo. Togliere le medie, tende invece a farlo suonare troppo morbido, troppo "dolce" e soffocato. In genere i rullanti hanno bisogno di una miscela di parecchio riverbero corto, e una certa quantità di riverbero lungo. In una canzone pop dovreste sentire il rullante che vi colpisce in faccia, per scendere poi verso il petto. In un brano drum'n'bass il rullante dovrebbe suonare fisicamente più in alto in un riferimento tridimensionale, rispetto a un brano rock
  • i tom di solito necessitano di essere tagliati leggermente sulle basse frequenze, per dargli più aria e impatto sulle alte. Ad ogni modo, se state lavorando con le registrazioni di una vera batteria, evitate di alzare troppo le alte frequenze sui tom, perché ciò potrebbe sciupare il suono di piatti e hit-hat. Tagliare le basse è l'approccio migliore, magari alzando un po' le medio alte. L'uso del riverbero sui tom è abbastanza simile a quello descritto per il rullante, ma con maggiore enfasi sul riverbero lungo
  • hit-hats e piatti, a differenza di altre parti della batteria, tendono a funzionare meglio con un'equalizzazione "sottrativa", piuttosto che "additiva". In altre parole, per avere un bel suono brillante sui piatti, non alzate affatto le alte. Al contrario, tagliate un po' le basse, e abbassate con decisione le medie. Alzare le alte, anche in pezzi rock "dal volume elevato", rende i piatti troppo aggressivi, troppo "piccoli", ne esagera la dinamica e spesso sembra introdurre una distorsione poco musicale che distrae l'ascolto. Se i piatti suonano troppo "corti", potete provare ad allungarli con un po' di riverbero lungo, anche se in genere funziona male con le batterie reali, perché a causa delle dispersioni naturali finisce per "offuscare" il resto del mix

Soundcheck della batteria

Vi renderete conto quando la batteria è a posto – o almeno è vicina ad esserlo. Dovrebbe essere possibile ascoltare solo la batteria per tutta la durata della canzone, e avere l'impressione di un bel suono, deciso, potente (anche in un pezzo tranquillo). Tutte le parti della batteria dovrebbero suonare insieme come fossero una parte unica, ma ogni elemento dovrebbe essere comunque ben distinguibile dal resto, con una sua precisa collocazione sul piano sterefonico. Ogni tamburo od ogni piatto dovrebbe suonare dettagliato (il che non significa un suono "chiaro") e chiaramente posizionato.

Ciò che va assolutamente evitato è che la batteria si disperda in una stereofonia indefinita, nebbiosa. Questo succede spesso con le riprese di batterie reali, a causa dei rientri fra i vari microfoni, ma con un'equalizzazione attenta su ogni elemento, è possibile riuscire a ottenere un suono definito e dettagliato, senza compromettere l'insieme. Con le batterie elettroniche o campionate, la sfida è quella di farle suonare come un insieme coerente, coeso, dove ogni elemento si sposa bene con gli altri. Considerato che i costruttori di batterie impiegano anni nella creazione di kit che suonino bene come insieme, dovete tener presente che servono molta capacità ed esperienza per ottenere una bella batteria da un po' di suoni campionati.

Basso

In una canzone pop, batteria e basso dovrebbero lavorare così bene insieme da sembrare come fossero suonati da una sola persona, in contemporanea. In particolare, il basso e la cassa dovrebbero "agganciarsi" insieme per andare a formare l'andamento del pezzo. Bassisti scarsi che suonano linee troppo melodiche, spesso perdono questo sincronismo con la cassa, con una conseguente caduta di impatto.

Consigli per il basso in stereo:

  • generalmente, nel pop, il basso suona meglio in mono e perfettamente centrale. Un tocco di riverbero corto può funzionare, ma può anche rendere meno definita l'immagine stereofonica del basso stesso, che invece ha bisogno di stare ben "agganciato" alla cassa
  • in una ballata rock, un chorus stereo può dare un suono meravigliosamente ampio e mosso, con un'immagine stereofonica imprecisa che si sposa bene con l'atmosfera sognante e romantica di certe canzoni, arrivando talvolta a far sembrare un basso normale un basso fretless
  • troppa sterefonia sulla traccia di basso può rendere problematico stampare il mix su un disco in vinile (usati per musica da discoteca o da club), e potrebbe anche danneggiare le costose testine di taglio. In passato, per evitare questi problemi, in fase di mastering veniva spesso usato un filtro che in pratica riduceva in mono le basse frequenze dello strumento, lasciando le armoniche superiori a dare l'effetto di un basso ampio; anche se le tecniche di stampa moderne hanno meno problemi di questo genere, troppa sterefonia sul basso rischia comunque di far saltare la traccia mentre sta suonando – specie nel caso di dischi da 12 pollici con livelli sonori elevati
  • troppe frequenze basse (di basso) a volumi elevati in un mix, possono consumare spazio in termini di dinamica, limitando i livelli del mix stesso in fase di mastering. Può anche andare bene nel drum'n'bass o nel reggae, ma nel pop c'è il rischio di indebolire tutto il resto del mix, cantato compreso, e inoltre può rendere difficile la compressione del mix stesso, costringendo all'utilizzo di sofisticati equalizzatori multibanda (o di un'equalizzazione in side chain) per evitare "effetti di modulazione" ("pompare" tutto il mix a causa di un basso sbilanciato)

Consigli per il suono di basso:

  • come spesso - se non sempre - avviene per la cassa della batteria, si può ottenere un miglior suono di basso con un taglio sulle basse frequenze, piuttosto che con un aumento delle stesse, come si potrebbe essere portati a pensare. Nell'insieme di un mix, un aumento delle armoniche superiori causato dal taglio delle basse, può rendere il suono più potente e deciso, al contrario di quanto ci si potrebbe attendere
  • il basso (sia quelli veri che i bassi synth) a volte è piuttosto rumoroso. In genere potete attenuare il rumore tagliando discretamente le alte, senza alterare più di tanto il suono stesso
  • in alcune canzoni ci sono due parti di basso - ad esempio un basso vero e uno sintetico. Sappiate che farle lavorare bene insieme può non essere semplice, e una delle due dovrebbe probabilmente avere la preminenza sulle frequenze basse rispetto all'altra. In realtà, è difficile - e anche un po' pretenzioso - dare indicazioni generali in questo senso, a parte dire che si tratta di un lavoro non semplice, che può richiedere un bel po' di tentativi
  • quasi sempre la parti di basso necessitano di un po' di compressione per mantenere un livello costante e sostenuto per tutta la durata della canzone, altrimenti le piccole imperfezioni di esecuzione possono sembrare dei "buchi" nella dinamica
  • sul basso elettrico come sulla cassa della batteria, una compressione decisa con attacco lento e rilascio veloce può dare più "punch"
  • quando usate la compressione sul basso, non esagerate con un tempo di rilascio troppo veloce, o otterrete un suono incerto e traballante, con il compressore portato a seguire la forma d'onda piuttosto che lavorare sul livello generale
  • se il basso sembra particolarmente sciatto, in confronto alla cassa, c'è uno strana tecnica che viene spesso usata: provate a far passare la traccia di basso attraverso un noise gate controllato in side chain (nella sua apertura/chiusura) dalla traccia della cassa di batteria, così che quest'ultima "pompi" il basso. Dovreste agire sul controllo di "gain reduction" del noise gate per controllare la quantità di questo "pompaggio" o, se questo controllo fosse assente, mixare una traccia di basso con noise gate alla traccia originale. Può sembrare una tecnica strana, ma si usa spesso e ha salvato diversi mix

Soundcheck del basso

Il basso è a posto quando suona forte e deciso, solido, e sembra sottolineare le altre parti. Dovrebbe esaltare la batteria, e allo stesso tempo arricchire tutto il mix. Dovrebbe suonare distinto dalla cassa, ma comunque lavorarci insieme. Come per la cassa, il suono è legato più un discorso di "sensazione" che di ascolto; così, è impossibile ottenere un buon suono di basso lavorando in cuffia (se non per caso), perché il basso si deve sentire fisicamente dallo stomaco in giù, fino alle ginocchia o anche ai piedi.

Dopo tutto questo lavoro su batteria e basso, questi dovrebbero funzionare come fossero una cosa sola.

Riepiloghiamo un po'.

Abbiamo discusso gli aspetti preliminari prima di iniziare un serio lavoro di missaggio (un missaggio che richiederà qualche ora), abbiamo sottolineato l'importanza di prendere confidenza con il pezzo prima di cominciare a fare qualsiasi cosa, e infine ci siamo dedicati agli aspetti basilari per ottenere un buon suono di batteria e di basso. Sicuramente, a questo punto sarete impazienti di continuare con il resto del mix. Ma prima di farlo, voglio prendere velocemente in esame una questione che riguarda in modo particolare le riprese "live" della batteria, ovvero l'uso di un noise gate.

Sebbene possiate decidere di usare un gate sulla batteria anche in fasi più avanzate del missaggio, ciò potrebbe "sbilanciare" il lavoro fatto fino ad allora; dunque, se pensate di aver bisogno di un gate sulla batteria, è meglio che ci lavoriate all'inizio.

Liberamente tradotto da Mix a pop song - 3 - Starting the real mix per gentile concessione di AudioMelody



Commenti 

 
#1 Federico Loi 01-11-2014 00:00
Ho questo articolo in pdf, letto e riletto, una bibbia, non dice cosa fare ma come fare e una volta assimilati questi insegnamenti, lavorando in una stanza non trattata e a bassi volumi son riuscito ad ottenere un risultato come questo:

soundcloud.com/.../...
 
 
#2 Andrea 01-11-2014 10:33
Io lo trovo uno dei migliori tutorial (sebbene sia più un breve "trattato") sull'argomento mai realizzati.

Ad ogni modo la versione in PDF e questa sono frutto di due traduzioni diverse, e in alcuni punti ci sono delle differenze nel significato (sebbene in genere si tratti di sfumature).
 
 
#3 Federico Loi 01-11-2014 13:49
- Io lo trovo uno dei migliori tutorial (sebbene sia più un breve "trattato") sull'argomento mai realizzati.-

In effetti anche per me è più un trattato, ma mooolto illuminante, la mia esperienza è stata esaltante seguendo questi suggerimenti, come dimostra il link che ho allegato al commento precedente, altri "tutorial" del tipo fai così, fai cosà mi han portato a risultati che trovo deludenti, poi ovviamente l'esperienza porta a maturare e capire tante cose non scritte negli anni, non mi sono accorto delle differenze, ora le cercherò con più attenzione, comunque è a mio avviso il miglior contributo per chi fa home recording e ha la pazienza di leggere e ragionarci sopra.